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Sinossi

Il libro racconta la storia (ahimè, non proprio originale, ma la premessa ne spiega in modo particolareggiato il perché) di un uomo nato vecchio.

La sua vita si dipana nel segno di questo fatto straordinario e in ogni momento è segnata da intuibili difficoltà, che si riverberano sia sul protagonista sia su coloro con cui egli viene a contatto.

Ci sono immediatamente le perplessità della gente semplice del mondo rurale in cui la vicenda ha inizio, avvalorate dal mondo più evoluto della medicina, poi il passaggio nella puerizia e il successivo approdo nel mondo della scuola.

Il confronto con i compagni è inevitabile e si manifesta in maniera diversificata in rapporto alla personalità di ciascuno e anche con riferimento ai vari cicli di studi.

Segue la necessità di affrontare il mondo del lavoro, dove il protagonista è costretto a prendere atto di prassi consolidate ma lontane dal suo modo di pensare, che egli prova a contrastare come può.

In seguito, arriva l’occasione di poter finalmente pensare a formarsi una famiglia perché è il momento della corrispondenza tra l’età e l’aspetto. Le cose vanno per il meglio: si sposa e nascono due figli. In agguato c’è però la morte improvvisa del padre causata da un tumore particolarmente subdolo.

I giorni scorrono tra episodi alquanto particolari riferiti alla famiglia, ai conoscenti e al lavoro, con accadimenti che riflettono un mondo molto variegato, dove anche la delinquenza assume un posto di assoluto rilievo.

Intanto il personaggio continua a ringiovanire e diventa talmente ragazzo da dover essere prepensionato. Lo Stato, però, non vuole rinunciare alla sua esperienza combinata con il suo aspetto fisico e gli affida una serie di incarichi per conto dei servizi segreti.

Quando fisicamente appare di dieci anni, viene improvvisamente a conoscenza di aver avuto un altro figlio.

Termina la vita dedicandosi alla lettura e a tutti i suoi cari dei quali, se ci si ferma all’apparenza, sembra ormai essere l’ultimo arrivato.

La sua considerazione finale è che nell’esistenza ha dovuto, metaforicamente, risalire il fiume evitando, paradossalmente, di porsi controcorrente.

Il messaggio intrinseco del romanzo è quello che ogni uomo, per quanto straordinario nella sua unicità, può essere in grado sempre e comunque di condurre una vita normale.

Leggi il primo capitolo...

Domenico Imperatore, è nato a Castelforte, nell’estremo lembo sud della provincia di Latina, l’8 ottobre 1951. Ha fatto parte per 42 anni della pubblica amministrazione e in questo periodo ha trovato il tempo anche per sposarsi, avere due figli, laurearsi, dare alle stampe alcuni volumetti di poesie e pubblicare il suo primo libro di narrativa intitolato «Un’infanzia» (L’Autore Libri Editore, Firenze). Da quando è in pensione ha riacquistato il piacere della vita in famiglia e può dedicarsi finalmente alla lettura dei numerosi libri accumulati nel corso del tempo, oltre che (purtroppo nessuno è perfetto) al suo maledetto vizio di scrivere.


  • Titolo

    Risalire il fiume

  • Edizioni

    Robin

  • ISBN

    9788867408702