Salvatore Puglisi
I CAMMINI DI SANT'EGIDIO
Tra turismo religioso, pubblica amministrazione
e cultura ecclesiale
Ventisei località in tutta Italia, dalla Sicilia alla Valle
d'Aosta. Un denominatore comune: il culto per il patrono
Sant'Egidio. E un sindaco "visionario" che immagina un
percorso di turismo religioso tra fede, cultura, arte e
tradizioni, sul modello del cammino di Santiago di Compostela
o della via Francigena, denominato “I cammini di Sant’Egidio”.
È, in sintesi, il progetto esposto nel libro I cammini di
Sant’Egidio. Tra turismo religioso, pubblica amministrazione e
cultura ecclesiale, scritto da Salvatore Puglisi, primo
cittadino di Linguaglossa (Catania), e pubblicato da Historica
/ Giubilei Regnani nella collana Saggistica. Il volume è
corredato dai saggi introduttivi di Emiliano Abramo,
presidente della Comunità di Sant’Egidio di Catania; Matteo
Cantori, docente di Storia dei rapporti tra Stato e Chiesa
all’università “Niccolò Cusano” di Roma; Salvatore Castorina,
Governatore della Confraternita di Sant’Egidio Abate di
Linguaglossa; Fausto De Maria, sindaco di Latronico; don
Roberto Fucile, direttore regionale per la Pastorale del Tempo
Libero, Turismo e Sport; Marco Impagliazzo, presidente della
Comunità di Sant’Egidio di Roma; e Manlio Messina, assessore
al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana.
Un progetto nuovo ma dal cuore antico. Nuovo, perché si
inserisce in maniera positiva e propositiva nel contesto della
ripresa dei viaggi e del turismo dopo lo stop imposto dalla
pandemia, con un'offerta integrata verso mete inconsuete e
poco affollate, immerse nella natura e in linea con le rinate
esigenze di spiritualità. Le radici del progetto, invece,
affondano nell’antichità, nei pellegrinaggi medioevali sulle
vie della fede, nelle radici millenarie del culto per l’Abate
di Saint-Gilles e nelle tradizioni storiche dei territori che
lo venerano come patrono.
Sant'Egidio, eremita del VII secolo, dalla natia Grecia si
trasferì ad Arles (Francia), dove fondò un’abbazia. La sua
figura di difensore dei deboli e degli oppressi in una
società, come quella dell’Alto Medioevo caratterizzata dal
privilegio e dalla sopraffazione, il rispetto per la natura e
gli animali, ne fecero l’intercessore privilegiato per
comunità piccole e insicure, nonché il patrono e protettore
del bestiame, dei malati di lebbra e dei disabili. Il suo
culto si diffuse in tutta Europa, dalla Francia all’Italia,
dal Belgio all’Olanda. Si festeggia il 1º settembre.
Un filo sottile di leggende, devozione e fede popolare,
accomuna nel suo nome luoghi distanti tra loro, sparsi da un
capo all’altro dell’Italia: Verrès (Aosta), Rubiana e San
Gillio (Torino), Cona / Pergolotte (Venezia), Cavezzo
(Modena), Gambettola (Forlì Cesena), Monte San Savino
(Arezzo), Avigliano Umbro (Terni), Staffolo (Ancona),
Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Civitaquana (Pescara),
Caprarola, Cellere e Orte (Viterbo), Mompeo (Rieti), Camerata
Nuova, Filacciano, Rocca di Cave e Tolfa (Roma), Terelle
(Frosinone), Frosolone (Isernia), Grottolella e Melito Irpino
(Avellino), Altavilla Silentina (Salerno), Latronico (Potenza)
e Linguaglossa (Catania).
Da qui l’idea di valorizzare questo legame invisibile, creando
un cammino di fede e un percorso di turismo religioso: un
progetto di lungo respiro e dalla forte identità, capace di
attrarre i fedeli del Santo (italiani e stranieri) in un
itinerario a tappe, da percorrere anche a piedi o in bici,
capace di offrire bellezze paesaggistiche, artistiche e
architettoniche, ma anche suggestioni folkloristiche,
ascetiche e spirituali.
Il progetto, come si racconta nel volume, è nato dall’unione
di due differenti aspirazioni, religiosa e laica. La prima, in
capo al sacerdote don Orazio Barbarino e alla Confraternita di
Sant’Egidio Abate di Linguaglossa, promotori nel 2015 del
gemellaggio tra la comunità etnea e quella francese di
Saint-Gilles du Gard. L’altra avviata nel 2017 dal sindaco
Puglisi, che ha creato una rete con i Comuni egidiani. Grazie
al coinvolgimento della Comunità di Sant’Egidio di Roma, nel
2018 si è tenuto il primo incontro tra i rappresentanti dei
Comuni. Nel 2019, nella Sala stampa della Camera dei Deputati,
alla presenza del segretario generale della Comunità di
Sant’Egidio, Cesare Zucconi, e di altre autorità è stato
siglato un protocollo d’intesa per dare vita a una rete di
condivisione sociale, culturale e religiosa e attuare
iniziative tese a rafforzare le relazioni di amicizia e
scambio tra le località coinvolte, creando un circuito
virtuoso di iniziative religiose, turistiche, culturali e
commerciali, in vista del 1300esimo anniversario della morte
del Santo (2020). La pandemia ha poi costretto a cancellare o
rimandare le attività in calendario, ma non ha fermato il
percorso di aggregazione culminato il 7 marzo di quest’anno
con la prima Conferenza dei Comuni egidiani a Linguaglossa,
sotto il patrocinio della Conferenza Episcopale Siciliana.
Nell’estate appena trascorsa gli scambi tra le comunità di
Latronico e Linguaglossa hanno portato le rispettive comunità
sui luoghi di culto egidiano, alla scoperta delle rispettive
bellezze paesaggistiche e culturali.
Innumerevoli le ricadute del progetto, dal recupero alla
valorizzazione di beni culturali ed ecclesiastici e al
ripopolamento di borghi e piccoli comuni grazie alla maggiore
attrattiva economica, dall'implementazione della coesione
sociale alla possibilità di creare una massa critica per
attrarre fondi comunitari, senza trascurare le implicazioni di
natura religiosa, spirituale e immateriale.
I cammini di Sant'Egidio
Historica
Giubilei Regnani
9788833372921
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